mercoledì 19 dicembre 2012

LO PSICOLOGO … QUESTO SCONOSCIUTO



Lo psicologo è un professionista della salute la cui attività mira al bene sia del singolo che della comunità. Questo utilizza specifici metodi e tecniche al fine di risolvere un problema presentato da un committente. È utile rivolgersi a questa figura professionale per essere aiutati a prevenire, lenire e curare, nel possibile, un disagio, un malessere che procura sofferenza psichica e/o fisica. Compito dello psicologo è quindi quello di intervenire nei processi di organizzazione del sistema per riportarlo alla normalità e nel caso di interventi clinico sanitari di agire per ridurre i sintomi o per prevenire l’insorgere o il cronicizzarsi di un determinato disturbo. I disturbi d’ansia, i problemi legati all’alimentazione, i disturbi dell’umore nonché varie altre difficoltà che riguardano legami di coppia o genitoriali, possono trovare una soluzione efficiente ed efficace attraverso l’utilizzo del colloquio psicologico. Le prestazioni psicologiche possono inoltre essere utili in momenti di particolare difficoltà in cui le risorse di una persona possono essere insufficienti a fronteggiare la situazione. Possono allora sorgere sofferenze che sono spesso la punta di un iceberg la cui base sono i tanti piccoli eventi stressanti e/o traumatici che accumulandosi nel corso della vita sono infine esplosi.
Due importanti articoli di legge riassumono quanto detto prima e consentono di inquadrare correttamente il lavoro dello psicologo:
Art. 1 della legge 18 Febbraio 1989, n.56 (Definizione della professione di psicologo):“La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolto alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.”
Art. 3-Cap. 1-Principi generali (Codice deontologico) :“Lo psicologo considera suo dovere accrescere le conoscenze sul comportamento umano ed utilizzarle per promuovere il benessere psicologico dell’individuo, del gruppo e della comunità. In ogni ambito professionale opera per migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri e di comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace …”
Molti sono i luoghi comuni e le credenze circa lo Psicologo e l’attività che svolge. Per far chiarezza e comprendere meglio  questa figura professionale proverò ad elencarne alcuni:
1.     Le cure psicologiche sono care. In realtà il costo di un colloquio psicologico è piuttosto  variabile (l’Ordine Nazionale degli Psicologi e gli ordini regionali degli Psicologi forniscono  delle indicazioni orientative sui costi delle prestazioni riguardanti un minimo ed un massimo). Le tariffe variano in base a: complessità della prestazione richiesta, appartenenza del cliente a categorie a beneficio del quale sono state stipulate convenzioni, urgenza della prestazione, situazione socio – economica del cliente. Molte persone, inoltre, non sono disposte a spendere soldi per curare la salute psicologica, considerata di “serie B” rispetto alla salute fisica. Anche se è vero che spesso le malattie “del corpo” sono molto più pericolose e letali rispetto a quelle “dell’anima” (di polmonite si muore, d’infelicità no), è bene rendersi conto di quanto anche le seconde portano ad un notevole peggioramento della qualità di vita. 
2.     Lo psicologo dà i farmaci. I farmaci sono "esclusiva" competenza del medico, quindi un laureato in medicina; in caso di "grave" e/o invalidante disagio psichico ci si può rivolgere ad uno Psichiatra, ovvero un laureato in medicina che ha conseguito una ulteriore specializzazione in psichiatria. Lo psicologo è invece un laureato in psicologia che dopo aver svolto un anno di tirocinio e il relativo esame di stato per l'abilitazione professionale è iscritto alla sezione A dell'Albo professionale, ai sensi dell'art. 7 della Legge 18 febbraio 1989, n. 56.
3.     Nello studio dello psicologo ci deve essere un lettino? Spesso l’aspettativa di chi si reca dallo Psicologo per la prima volta è di trovarsi un lettino, sul quale poi distendersi , e raccontarsi  mentre lo Psicologo rimane alle sue spalle, svolgendo un ruolo piuttosto passivo. In  realtà, la stragrande maggioranza dei trattamenti psicologici e psicoterapeutici prevede che i due interlocutori siano seduti uno di fronte all’altro. E’ solo un tipo di intervento (la psicoanalisi, nello specifico) a prevedere che il paziente sia steso su un lettino e che il professionista sia seduto dietro di lui.
4.     Se uno ha bisogno di sfogarsi non serve che vada dallo Psicologo, è sufficiente che parli  con un amico”. Anche se è indubbio che parlare con un amico ci dà sollievo nei momenti di difficoltà è necessario rendersi conto che il consiglio di un amico  è qualcosa di completamente diverso dall’intervento di un professionista della salute mentale. Lo Psicologo non è un amico, non possiede solo una buona capacità di comprensione e una buona empatia, ma soprattutto possiede le conoscenze sulla mente umana ed il suo funzionamento, e  le competenze scientifiche necessarie per prevenire e risolvere un disagio psicologico. 
5.     “Io sono il miglior psicologo di me stesso”. Anche se è fuor di dubbio che nella nostra testa ci siamo noi e noi solamente e che qualsiasi  professionista della salute mentale non sarà mai in grado di conoscerci e aiutarci se non siamo noi a consentirglielo e a lasciargli la “porta aperta” o almeno socchiusa, è bene ricordare che comunque ci sono momenti in cui è proprio il fatto di non riuscire a vedersi da fuori che non ci permette di trovare la chiave per risolvere  situazioni che ci fanno soffrire. È necessario allora un punto di vista “fuori da noi”, imparziale, obiettivo ma soprattutto capace perché supportato dall’esperienza e dalle conoscenza scientifiche. 
6.     “Dallo psicologo ci vanno i matti”. Consultare uno Psicologo non significa essere "svitati" o "diversi", quanto piuttosto accorgersi di eventuali stati conflittuali che possono incrinare il proprio benessere e prendersi cura della propria salute. Cercare l'aiuto di un professionista non è essere “matti” ma sinonimo di forza di volontà, di voglia di vivere la vita e di viverla al meglio. La sofferenza mentale esiste e tutti noi ne possiamo soffrire. Ad esempio sono sintomi piuttosto comuni essere talmente tristi da non trovare conforto in nulla,  avere dei pensieri fissi che si ostinano a stare nella nostra mente che ostacolano il nostro vivere poiché non sappiamo come eliminarli, oppure avere paura di qualcosa che in fin dei conti sappiamo essere innocuo. 
7.     “Lo psicologo dà i giusti consigli”. Un diffuso preconcetto sul lavoro dello psicologo, alimentato purtroppo da troppi esempi proposti dai media, consiste nel considerarlo un saggio dispensatore di consigli. Ad una prima analisi può sembrare molto rassicurante il pensiero di affidare i propri dubbi e le proprie incertezze a qualcuno che ha già la risposta più adatta a noi e che sa che cosa è giusto e che cosa non lo è. Soffermandoci però sull’altra faccia della medaglia si capisce subito che non esiste una soluzione unica valida per tutti e che non si possono dettare delle regole per altri individui.  E’ bene quindi chiarire che lo psicologo che opera con professionalità non fornisce consigli, ma aiuta il suo cliente ad allargare il campo della sua riflessione, sottolineando le risorse trascurate, le strade inesplorate ed i bisogni interni inascoltati. Sarà poi compito di ogni persona, alla luce della nuova consapevolezza, costruire un percorso di vita adeguato alle proprie esigenze e rispettoso della propria interiorità. Lo psicologo è chiamato ad accompagnare questo cammino, evidenziandone difficoltà e prospettive, ma sempre nel più assoluto rispetto della soggettività e autonomia individuali. 
8.     “Lo Psicologo capisce tutto delle altre persone semplicemente guardandole”. Negli anni mi è capitato spesso di sentirmi dire da una persona appena conosciuta alla quale dico di essere uno psicologo una classica frase: " ah sei una psicologa! Allora devo stare attento a cosa dico e a come mi muovo!" La mia risposta ormai classica è:"Dammi un attimo che vado a prendere la bacchetta magica" Gli esseri umani sono unici, irripetibili e lo psicologo è un essere umano proprio come coloro cui offre i propri servizi. Conoscerà solo ciò che la persona vorrà fargli conoscere. Non sa leggere nei pensieri, non giudica dalle apparenze e soprattutto non ha poteri magici che gli permettano di risolvere con qualche formula i problemi della gente. Può invece aiutare la persona a vedere soluzioni ai problemi che da sola non è riuscita a vedere e cercare insieme ad un professionista soluzioni ai problemi efficaci.

Dott.ssa Barbara Bertocci

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