Il peso di per sé ha uno scarso
valore diagnostico ma rappresenta l’espressione tangibile del “bilancio
energetico” tra entrate e uscite caloriche; se adeguato è la cartina di
tornasole di un buon accrescimento e di un’equilibrata assunzione energetica.
L’andamento del peso è molto variabile perché è fisiologicamente soggetto a
variazioni causate da numerosi fattori quali la ritenzione idrica, i fattori
ormonali (in particolar modo per le donne), lo svuotamento intestinale che si
traducono in piccole oscillazioni che non hanno significato d’incremento o di
diminuzione ponderale. Dunque solo l’osservazione dell’andamento del peso in un
periodo di almeno tre o quattro settimane sarà valida e attendibile. Non mi
stanco mai nella mia attività ambulatoriale di ripetere ai miei pazienti “non
pesatevi, lo farete con me ai controlli”. Questo perché pesarsi troppo
frequentemente o confrontare il peso rilevato solo con quello della settimana
precedente può trarre in inganno, generando facili entusiasmi o sconforto.
Il primo passo verso la stesura di un programma che sia di
dimagrimento, o di controllo del peso o per migliorare le prestazioni
atletiche, parte dalla conoscenza della composizione corporea. Costruire un
programma di nutrizione non può essere uguale per tutti poiché ogni persona
reagisce diversamente ad un uguale stimolo.
Ecco che entra sulla scena il più
valido strumento per programmare e controllare il paziente: la B.I.A. (Bio
Impedante Analyzer). Una delle prime applicazioni della bioimpedenziometria
è stata a fini militari: negli anni '70 Nyboer analizzò le variazioni di
idratazione a carico dei piloti ad alta quota e a seguito dell'esperienza
conseguita fu prodotto il primo rilevatore di impedenza ad uso commerciale. La
bioimpedenziometria trova oggi una vasta applicazione nell'ambito nutrizionale
e sportivo: ad esempio consente di valutare la gravità di alcune situazioni
come la disidratazione (mancanza di liquidi) o gli edemi (eccesso di liquidi),
consente di differenziare nel corso di un dimagrimento la perdita di massa
magra da quella di massa grassa. Inoltre permette di evidenziare eventuali
carenze nutrizionali, come la
malnutrizione proteica, di distinguere una persona sottopeso da una magra, e ci
dice se siamo grassi, muscolosi o gonfi.
Il nostro corpo è costituito da
differenti tessuti, tra cui i muscoli, gli organi forniti da un parenchima
(fegato, cuore…), acqua, ossa e tessuto adiposo. La riduzione di questi tessuti
che spesso viene confusa con il dimagrimento porta a conseguenze diverse. La
bioimpedenziometria permette di valutare la quantità dei diversi tessuti e
soprattutto permette di calcolare la massa magra del nostro organismo. Questo è
importante perché nel corso di un dimagrimento da restrizione calorica consente
di differenziare la perdita di massa magra da quella di massa grassa e quindi
permette di valutare quanto grasso c’è nel corpo prima di iniziare la terapia.
Qualunque sia l’obiettivo, dimagrimento, aumento della massa muscolare,
miglioramento della forma fisica in genere, è necessario sempre partire da
misurazioni pratiche e ripetibili nel tempo. E l’analisi della composizione
corporea deve essere in assoluto un passaggio obbligato per un programma
nutrizionale con consapevolezza e professionalità. E’ lo strumento che io
chiamo “la mia sfera di cristallo”.
Per info
Dott.ssa Maria Luisa Bacosi Cell. 333-9994351
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